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Castello d’Elce

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Castello d’Elce

Il paese di Elce è una delle ultime frazioni del comune di Serravalle di Chienti, situato al confine tra Umbria e Marche. Dominando la valle del Vigi, costituiva l’ultimo baluardo di Camerino (guelfo) e del Ducato di Spoleto, in contrasto con il vicino Comune di Foligno (ghibellino), che aveva eretto dall’altra parte della valle del Vigi la rocca di Acquafranca, oggi conosciuta come Roccafranca.

Anticamente inclusa nello Stato di Camerino dal 1265, Castel d’Elce era collegato al Castello di Percanestro, fungendo da estremo baluardo nel quadrante sud-est per la difesa del territorio camerte verso Roccafranca. È ancora ben visibile il tracciato delle mura dell’antica rocca, realizzate in calcare bianco e rosa, benché il castello, il cui nome evoca la presenza di lecci nelle pareti rupestri circostanti, sia ridotto a un rudere. Verso valle, è contornato da grandi esemplari di ciliegio, mentre la parete a monte è caratterizzata da aggruppamenti di cerro e acero campestre.

Lo scenario circostante, tipicamente montano, è composto da una sequenza compatta di boschi naturali dominati da cerrete, con stadi di colonizzazione di ginestra e ginepro comune che precedono l’avanzamento del bosco. L’elevata quota altimetrica e la pressoché totale assenza di inquinamento luminoso rendono il sito ideale per l’osservazione di stelle, pianeti e oggetti di cielo profondo. Tuttavia, la presenza della Torre e della vegetazione sul lato nord impedisce una vista panoramica a 360°. Dal valico di Monte Pizzuto, accessibile salendo di quota, è possibile godere di condizioni ideali per le osservazioni astronomiche.

La viabilità antica includeva i percorsi che scendono ancora oggi verso Visso e la Valnerina Umbra e quelli che da Cesi arrivano agli altipiani Plestini, dirigendosi verso Spoleto attraverso la via della Spina. Entrambi i percorsi erano utilizzati da pastori transumanti e da pellegrini diretti a Loreto.
Nel primo Medioevo, l’area era dominata dalla potente famiglia dei Baschi (Orvieto). Tuttavia, tra il 1264 e il 1265, il Comune guelfo di Camerino, per contrastare l’invadenza del comune di Foligno, offrì protezione e difesa alle comunità montane di confine. Di conseguenza, gli abitanti della comunità di Rocchetta, comprendente i villaggi di Cesi, Costa, Corgneto, Acqua Pagana, San Martino e Civitella, e quelli della comunità di Percanestro, comprendente i villaggi di Colle Lepre, Col Pasquale, Voltellina, Collecurti, Santa Croce, Attiloni, Forcella ed Elce, si distaccarono dal dominio dei Baschi e fecero atto di dedizione al Comune di Camerino.

Questo castello, insieme a quelli di Forcella e Rocchetta, apparteneva alla potente famiglia dei Baschi fino a che, tra il 1264 e il 1265, il comune guelfo di Camerino, per fronteggiare l’invadenza di Foligno, offrì protezione e difesa alle comunità montane di confine. Di conseguenza, gli abitanti di Rocchetta, comprendente i villaggi di Cesi, Costa, Corgneto, Acqua Pagana, San Martino e Civitella, e quelli della comunità di Percanestro, comprendente i villaggi di Colle Lepre, Col Pasquale, Voltellina, Collecurti, Santa Croce, Attiloni, Forcella ed Elce, si staccarono dal dominio dei Baschi e fecero atto di dedizione al comune di Camerino.