La tigre dai denti a sciabola 700.000 anni fa
Nell’Altopiano di Madonna del Piano e Cesi è stato individuato un deposito fossilifero che ha restituito resti di tigre dai denti a sciabola (Homotherium sp.), ippopotamo (Hippopotamus sp.), rinoceronte (Stephanorhinus hundsheimensis), elefante (Elephas sp.), cavallo (Equus bressanus sussenbornensis), cervidi (Dama clactoniana, Megaceroides solilhacus e Cervus elaphus) e bisonte (Bison schoetensacki).
La sequenza stratigrafica fluvio-lacustre è sigillata alla sommità da depositi cineritici vulcanici provenienti dal vulcanismo tosco-laziale, databili a 500.000 anni fa. L’intervallo cronologico che separa i giacimenti di Collecurti e Cesi fu caratterizzato da un generale raffreddamento e inaridimento del clima con caratteristiche glaciali. Il paesaggio era composto da piccoli bacini lacustri contornati da ampie praterie erbacee e boschi prevalentemente di conifere, come documentato dai numerosi dati pollinici raccolti.
L’associazione faunistica di Cesi, risalente a 700.000 anni fa, si sviluppò in condizioni climatiche nuovamente miti, in un contesto ambientale lacustre, con la presenza costante dell’ippopotamo associato a elefante, rinoceronte e tigre dai denti a sciabola. Tuttavia, rispetto a Collecurti, Cesi mostra in modo più marcato l’arrivo di nuove specie adattate a un clima più fresco, come il bisonte, l’orso, il cavallo e nuove specie di cervidi.
Le attività di scavo, dal 2004 al 2013, sono proseguite presso il giacimento di Collecurti; contestualmente furono portati avanti i restauri dei reperti, anche grazie alla creazione del Laboratorio di Restauro allestito presso il Comune di Serravalle di Chienti, oggi museo Mu.P.A.
